Sensori in rete in mare. Il progetto SUNRISE.
Reti di sensori in mare che comunicano fra di loro usando, in modo adattativo, una varietà di tecnologie, per ricognizioni marine efficienti e ad alta risoluzione.
Guidato dall’Università La Sapienza di Roma, il progetto SUNRISE si è dedicato allo sviluppo di tecnologie ed esperienze per la creazione di dispositivi marini in grado di svolgere campagne di rilevamento mantenendo un alto livello di coordinamento e comunicazione fra i dispositivi stessi.
Questo approccio permette di pianificare le ricognizioni in modo flessibile, lasciando poi ai dispositivi sul campo la capacità di adattare le proprie strategie operative in funzione delle condizioni operative in cui si trovano.
Il lavoro ha visto la collaborazione di molti partner internazionali come il NATO Centre for Maritime Research and Experimentation di La Spezia, la Evologics, società tedesca che progetta dispositivi subacquei d’avanguardia, l’Università olandese di Twente, quella portoghese di Porto, la NEXSE, una società italiana di system integration, la Scuola Superiore S.Anna di Pisa e altri.
Il progetto è oggi giunto al punto in cui è necessario tirare un bilancio. Ne abbiamo parlato con Chiara Petrioli, coordinatrice del programma di lavoro.
Ne emerge un quadro nel quale è possibile immaginare sistemi di rilevamento a mare autonomi, in grado di interconnettersi e scambiarsi informazioni, capaci di eseguire ricognizioni lunghe e flessibili. Potente strumento di conoscenza dedicato ai quei due terzi di oceano che coprono il nostro pianeta.
da archivio
